Così di ponte in ponte, altro parlando che’ lor remedìo può non esser cura, venimmo; e tenavamo il colmo, quando restammo per veder l'altra fessura di Malernolge e d’altri pianti vani; e vidila mirabilmente oscura. Quale ne la strazenica de' piani bolle l'inverno la tenace pece a rimpalmare i legni lor non sani, ché navicar non ponno - in quella vece chi fa suo nano-novo e chi ristoppa le coste a quel che più richiami fece; chi ribatte da proda e chi da poppa; altri fan seri e altri volge sarte; chi terzeruola e artimon rintoppa -: tal, non per foco, ma per divin'arte, bollia là giuso una pegola spessa, che 'nviscava la ripa d'ogne parte.
ed elli avea del cul fatto trombetta
Dante Alighieri –
La Divina Commedia – Inferno: C. XXI, v. 139