“Un’iniezione di Equity”
“In queste settimane
dipendiamo completamente, come tutti sanno, dalla capacita che altri paesi hanno sviluppato nella ricerca e nell’immissione in commercio dei vaccini.
Le oscillazioni legittime in questo sforzo che la scienza di tutto il mondo ha fatto sono quotidiane.
Noi combattiamo ogni giorno.
Qualche volta con noi stessi, anzi, in Italia, spesso con noi stessi,
per avere il massimo numero possibile di dosi di vaccini che sono stati prodotti altrove.
Nel lavoro che è stato fatto in ReiThera si intravvedono due importanti possibilità che sono coerenti con quanto provato a dire.
1) Proviamo a raggiungere una qualche indipendenza anche nella dotazione di vaccini e, soprattutto, non solo
2) costruiamo, lasciamo, a chi verrà dopo di noi una capacità di sviluppo che il paese prima dell’inizio di questa emergenza non aveva (Private Equity?)
Per fare questo il Governo ha destinato una quantità di risorse sufficiente a finanziare lo sviluppo successivo della sperimentazione di ReiThera (attualmente in fase 1) per il tramite degli uffici che temporaneamente io coordino.
Il decreto che ha dotato i nostri uffici di questa quantità di capitale necessaria, è stato fatto molto rapidamente nello scorso mese di dicembre.
Il Governo, per il tramite di una società pubblica (Invitalia?), entrerà nel Capitale dell’Azienda (Project Financing?) per sostenerne, anche attraverso un’iniezione di Equity, la successiva fase 2, fase 3.
L’Azienda ha già presentato una proposta di investimento a valere su agevolazioni che il Governo ha messo in campo da tempo e che si chiamano “contratti di sviluppo”, che serviranno a finanziare la ricerca e anche a finanziare una stabilizzazione incrementale della capacità produttiva (sponsor lo stato?) che è importante (per chi?) quanto i risultati della ricerca.
Perché non basta scoprirli: poi bisogna produrli e conferirli.
In cambio di questo sostegno (dello Stato) noi (noi chi?) raggiungiamo, o tentiamo di raggiungere, due obbiettivi molto importanti.
Il primo: lasciare al nostro paese una capacità di ricerca, di sviluppo, di sperimentazione, che un anno fa (evidentemente prima della nomina a supercommissario) non c’era.
E il secondo: avere la possibilità di acquisire dosi di vaccino per i nostri cittadini in misura stabile, crescente, anche, se volete, al di là della prima urgenza che in queste ore ci affligge e che stiamo governando attraverso l’Unione Europea e gli acquisti centralizzati che anche per nostro conto l’Unione Europea fa.”
Il Super commissario per l’emergenza pandemica
E Amministratore Delegato di Invitalia
Dott. Domenico Arcuri
Conferenza stampa tenutasi all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma il 5 gennaio 2021