Una mascherina nuova per l’Imperatore

Senz’altro: purché solo su naso e bocca.
Sugli occhi meglio la visiera…
e per la testa sempre il fai da te!

(cliccare qui per visualizzare l’infografica)

Istantanea del 6 ottobre 2020

totale casi positivi 60134 di cui il 93,4% in isolamento domiciliare e il 6% ricoverato in ospedale

ricoverati in terapia intensiva 319, cioè lo 0,5% dei casi positivi attivi

n° di decessi il 6 ottobre: 18

Nuovi casi 2677

Istantanea del 21 maggio 2020

totale casi positivi 60960 di cui l’83,7% in isolamento domiciliare e il 15% ricoverato in ospedale

ricoverati in terapia intensiva 640, cioè l’1% dei casi positivi attivi

n° di decessi il 21 maggio: 156

Nuovi casi: 642

Istantanea di repertorio: sei mesi fa (26 marzo 2020)

totale casi positivi 62013 di cu il 54% in isolamento domiciliare e il restante 39% ricoverato in ospedale

ricoverati in terapia intensiva 3612, cioè il 5,5 % dei casi positivi attivi

n° di decessi il 26 marzo: 662

Nuovi casi 6143

…così par sempre
coerentemente,
col passato recente…

W. Ricciardi et al: Investigating the impact of influenza on excess mortality in all ages in Italy during recent seasons (2013/14-2016/17 seasons)

Veniamo alle torte dei casi positivi attivi

stabilmente ridotta drasticamente la “fetta” dei ricoverati in terapia intensiva intorno a valori dell’1%.

Progressivamente, e consistentemente aumentata la “fetta” dei soggetti in osservazione domiciliare: il 93% è la quasi la totalità dei casi.


Sarà per via della tempestività nella diagnostica e negli interventi terapeutici?

Oppure perché si è spostata la fascia dei contagiati verso categorie meno a rischio di criticità clinica?

O magari dipende dalla riduzione della carica virale nei soggetti esposti al contagio grazie agli interventi profilattici (distanziamento sociale, dispositivi di protezione individuale, isolamento, “lock-down” etc.)?

O ancora, sempre per via dei medesimi interventi profilattici, perché si é ridotta la probabilità di esporre contemporaneamente il nostro sistema immunitario a differenti aplotipi (varianti)?

Oppure, perché prevale o si é selezionato un aplotipo (variante) significativamente meno aggressivo tra i numerosi noti e non noti?


Forse la spiegazione risiede in una combinazione di varie circostanze e fattori che, essendo ancora indefinita, impone cautela ma lascia spazio alla paura: quindi il vaccino già esisterebbe da qualche secolo. Bisognerà prima o poi portare un gallo ad Asclepio.


“fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza”

Divina Commedia – Inf.: C. XXVI, v. 119. Dante Alighieri


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